Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

25/01/2016: Iso 12

Copia/incolla dall'archivio di Rocca

Entriamo intorno alle 22 e procediamo spediti fino al canyon, dove allarghiamo un po' il punto di scavo. Siamo fuori intorno all'una di notte.

Faccio il mio solito appunto sulle condizioni del traverso: l'arretrato del cavo in acciaio è saltato e giace sul fondo della diaclasi, la corda in nylon è mollissima, gli ancoraggi arrugginiti e traballanti, i moschettoni in condizioni orrende... Senza andare oltre, sottolineo che nelle condizioni attuali il traverso è scomodo e pericoloso. Gli attacchi sostituiti l'anno scorso sono perfetti (hanno ancora il mio marchio), ma rendere la via comoda e sicura richiederebbe più impegno. Inoltre sarebbe carino rimuovere tutto il ferrovecchio.

La grotta era molto asciutta, niente di strano visto che non sta piovendo...
Il torrente dal canyon era in secca ed il flusso d'aria debole ma presente.

Ancora visibili i segni dell'alluvione del 2014.  In particolare, il cumulo di sabbia nel canyon ha ancora i segni dei livelli d'acqua: sarebbe bello fotografarlo prima di calpestarlo troppo.

Abbiamo visto pochissima fauna: solo un'esemplare di una qualche specie di grillo nella prima strettoia. Nella via percorsa non abbiamo visto né chirotteri né tracce indirette degli stessi (guano), ma penso che percorrere il Ramo Elefanti sia più interessante e promettente per considerazioni biospeleologiche.

Partecipanti
Alberto Romairone, Andrea Roccatagliata





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